Ministero per i Beni e le Attivitą Cultua


Grotta dei Puntali

Immagine Progetto MagnificoGrotta dei Puntali (Carini,Palermo)

La Riserva Naturale Integrale della “Grotta dei Puntali” rappresenta un vero e proprio scrigno contenente testimonianze paleontologiche, paletnologiche ed archeologiche oltre a numerose peculiarità faunistiche (invertebrati cavernicoli e chirotteri) altrove raramente riscontrabili.
I reperti raccolti fin dall’800 sono oggi custoditi presso il Museo Archeologico “A. Salinas” e il Museo di Geologia “G. G. Giorgio Gemmellaro” dell’Università di Palermo. Inoltre Palazzo d’Aumale, sede del Museo Regionale di Storia Naturale e mostra permanente del carretto siciliano di Terrasini, conserva, fra i beni acquisiti al suo patrimonio, anche quelli relativi alla collezione geo-paleontologica del naturalista Teodosio De Stefani (1909-1978); questi contengono numerosi reperti di vertebrati  fossili continentali e preistorici raccolti dall’eclettico naturalista nella cavità.
La Grotta dei Puntali si apre nella roccia calcarea mesozoica delle falde di Monte Pecoraro, in territorio di Carini, a circa 90 metri s.l.m. e a meno di un chilometro di distanza dal mare. Si tratta di una cavità a sviluppo prevalentemente orizzontale, di
circa 110 m di lunghezza e mediamente di 15 m di larghezza, impostata su due livelli differenti collegati da pozzi non molto profondi. All’esterno della cavità sono ben visibili due solchi di battente, che testimoniano un’antica presenza del mare, mentre all’interno i segni delle ingressioni marine sono meno evidenti e prendono, invece, campo quelli dovuti ad un’intensa attività carsica. Il piano di calpestio della grotta è costituito da un deposito grigio brunastro interessato, in alcuni punti, da fessurazioni di disseccamento contornate da efflorescenze biancastre. Le pareti e le volte sono ricoperte da una fitta rete di vermiculazioni argillose note come “pelle di leopardo”. 
A circa 30 m dall’ingresso le cavità presenta un deposito di colore bruno giallastro,
contenente frammenti di zanne di elefante. Esso rappresenta quanto resta dell’originario orizzonte fossilifero dopo gli scavi, rimasti inediti, effettuati dal Prof.
Gaetano Giorgio Gemmellaro fra il 1868 e il 1870. Verso l’interno la grotta si
restringe, diventa più tortuosa, adorna di concrezioni carbonatiche e presenta varie
forme di erosione, quali incisioni subcircolari (scallops) ed un reticolo di cunicoli
raccordati da pozzetti poco profondi, a testimonianza di un antico regime freatico di notevole entità. La grotta per aver restituito numerosi resti fossili appartenenti ad una fauna continentale pleistocenica è ancora oggi di grande interesse per la ricerca
scientifica; inoltre la cavità è stata oggetto di studio per il suo contenuto
paletnologico, documentato da rinvenimenti che vanno dal paleolitico superiore
all’età del bronzo. Dal punto di vista più strettamente naturalistico, il sito rappresenta un’importante stazione per la sopravvivenza di una colonia polispecifica di chirotteri, appartenenti a specie di interesse comunitario ai sensi della direttiva 92/43.
La Riserva Naturale Integrale Grotta dei Puntali , istituita con Decreto dell'Assessore
Regionale al Territorio ed Ambiente n. 795/44 del 9 novembre 2001, è stata affidata in gestione ai Gruppi Ricerca Ecologica (GRE).


Informazioni utili

Grotta dei Puntali (Carini,Palermo)
Coordinamento Riserve Naturali Gruppi Ricerca Ecologica - Palermo
Via : Corso Tukory , n. 200
Tel/fax 091/7098121
Sito web:www.grottadeipuntali.it
E-mail:info@grottadeipuntali.it
Biglietto: ingresso gratuito


immagini

Immagine Progetto Magnifico Immagine Progetto Magnifico